CAPPOTTO TERMICO: I 9 ERRORI DI CHI LO SCEGLIE

I NOVE ERRORI PIU’ COMUNI DI CHI SI ACCINGE A SCEGLIERE IL CAPPOTTO TERMICO PER LA PROPRIA CASA.

Abbiamo cercato, basandoci sulla nostra esperienza di formulare una lista degli errori più gravi che si possono commettere nella scelta di soluzioni per isolare in modo sano la propria casa o il tuo ambiente di lavoro.

Cari lettori, in questo articolo cercheremo di aiutarvi te nel capire cosa fare per:

  • Creare un isolamento termico su misura.
  • Risparmiare sui consumi energetici.
  • Evitare di trattenere l’umidità nelle pareti favorendo così il crearsi di muffe e condense.
  • Beneficiare delle detrazioni fiscali massime.

Dopo anni di esperienza ed innumerevoli installazioni di differenti isolamenti termici  abbiamo riassunto I NOVE ERRORI PIÙ COMUNI (e pericolosi) che molte persone commettono nella scelta del cappotto termico per la loro abitazione.

 

  1. SCEGLIERE UN CAPPOTTO TERMICO SENZA FARE UN’ANALISI PREVENTIVA

Non vi stupite se vi diciamo che su quasi mai, viene prima eseguita un’analisi preventiva delle condizioni, della tipologia costruttiva dei muri e della casa in generale. Non tutti i pannelli isolanti sono adatti a tutti i tipi di muri esistenti.

Quando si sceglie un pannello non adatto alla tipologia di struttura potranno insorgere problemi come:

  1. Un insufficiente isolamento termico e il conseguente scarso comfort abitativo;
  2. Il manifestarsi di muffe e quindi di un ambiente insalubre, che mette a rischio la salute di chi la abita.
  3. Il mancato raggiungimento dei parametri di trasmittanza termica che consentono di ottenere la termica del 65% anziché del 50%.

 

  1. SCELGO UN PANNELLO ADATTO, MA NON PENSO ALLA TRASPIRABILITA’ DEL MATERIALE

L’analisi preventiva, consente di scegliere il pannello giusto che fa per te. Perfetto!

Il termotecnico o l’azienda, che hai interpellato dopo aver verificato la strati-grafia dei muri ha controllato in funzione del materiale scelto, lo spessore da applicare e i calcoli eseguiti confermano l’ottenimento dei parametri di trasmittanza termica per ottenere la detrazione fiscale massima. Bene montiamo tutto, applichiamo la rete, l’intonaco, pitturiamo e via. Le pareti ora traspirano? FERMATI, non andare oltre.

Hai commesso l’errore che può trasformare tutto in un incubo. E non esageriamo!

I muri hanno bisogno di respirare, i vapori, le condense che si generano in un ambiente in cui si cucina, si fa il bagno, insomma in cui si vive, hanno bisogno di uscire, diversamente i muri s’impregneranno di umidità.

Quindi ci mettiamo un pannello che lasci traspirare i nostri muri e che tiri fuori l’umidità, giusto? Come ad esempio un bel pannello da 15 cm in lana di roccia, il migliore in termini di traspirabilità!! NON BASTA

Esatto, non basta, perché il pannello è traspirante ma poi molto spesso viene applicato con dei prodotti che non lasciano traspirare il pannello e il muro.

È necessario quindi un sistema a cappotto composto da pannello, colle, rasanti e finitura traspiranti; ogni sua parte deve fare il proprio lavoro per quello scopo.

Se applico su una parete pannelli traspiranti con intonaco e pitture non traspiranti, il pannello non potrà far uscire il vapore intrappolato sul muro, perciò il cappotto non funzionerà come dovrebbe e in più vedremo sprecati i nostri soldi per un pannello con determinate caratteristiche di cui non potremo beneficiare.

Nessuno vuole investire denaro in una soluzione performante che poi per una “sciocchezza” non funziona, e che anzi si ritorce contro. Perciò presta attenzione a tutti i materiali che compongono il cappotto.

 

  1. SCELGO IL PREZZO E NON LA SOLUZIONE

Forse non serve dirlo, perché se state leggendo questo articolo siete persone attente che hanno voglia di capire cosa è meglio per se, per la propria famiglia e per la propria abitazione.

Preferiamo parlarne comunque perché è un errore in cui un po’ tutti cadiamo anche ingenuamente.

Ovvero: scegliere un prodotto in base al prezzo e non in base a ciò che realmente quel prodotto mi garantisce e mi risolve. Tanto un pannello da 12 cm di polistirene o di lana di roccia è esattamente uguale ad un altro di pari spessore Giusto? NO assolutamente NO! Qualora si scelgano materiali a basso costo si potrebbe non riuscire a risolvere i problemi, anzi, la situazione si potrebbe aggravare in quanto la scelta è stata improntata sull’aspetto economico piuttosto che sulla soluzione del problema.

L’obbiettivo è diminuire le spese mensili di riscaldamento? Giusto! Perciò decidiamo di applicare il cappotto termico alla casa, scopriamo che quello interno costa meno quindi scelgo quello pensando di risolvere i miei problemi. Il cappotto termico interno però non risolve i ponti termici e inoltre la muratura non si riscalda, di conseguenza la temperatura all’interno delle stanze non rimarrà stabile e di conseguenza servirà maggior quantità di energia per riscaldare, e alla fine la spesa aumenterà invece di diminuire!

Ah, ci è capitato di vedere anche facciate di case con pannelli di tipo diverso… non fatelo, pannelli di tipo diverso si comportano in modo diverso, quindi si rischia di vedere le malte e gli intonaci staccarsi, la formazione di crepe anche importanti, di conseguenza, acqua che entra, pannello che si inzuppa, muro che si bagna e via così…

 

  1. GUARDO L’AGO E NON VEDO LA TRAVE

Perché si sceglie un pannello? I Motivi sono fondamentalmente due:

“Voglio che la temperatura all’interno della mia casa subisca meno variazioni possibili rispetto ad una certa temperatura ideale” e “voglio che la mia casa traspiri e che non ci siano più né umidità, né muffe”.

Scegliere un determinato pannello solo perché ha una determinata caratteristica senza valutare l’altra è quantomeno rischioso. Perché come abbiamo detto anche nei punti precedenti, i pannelli sono così tanti; ci sono quelli che traspirano, e quelli che non traspirano. Quindi, se volete isolare la vostra casa e non pensate alla traspirabilità e prendete un pannello economico; avrete risolto il problema dell’isolamento termico, ma non quello della traspirazione, che potrete risolvere solo togliendo il pannello appena montato, sostituendolo con uno traspirante. E quindi soldi spesi inutilmente, e altri che dovrete spendere per far rimuovere il sistema di isolamento e sostituirlo con uno nuovo.

Al contrario invece, volete eliminare l’umidità e scegliete di applicare un cappotto con lane minerali per la loro alta qualità di traspirazione, senza sapere che questi materiali hanno un potere isolante più basso e che può calare notevolmente nel tempo. Inoltre dovrete aumentare lo spessore del pannello e non riuscirete ad applicarlo in tutti i punti della casa, lasciando scoperti alcuni ponti termici, in corrispondenza dei quali vedrete insorgere muffe e condense malgrado la traspirabilità del pannello.

Per riassumere è importante conoscere tutte le proprietà dei prodotti che decidiamo di installare, perché focalizzandoci su un problema solo rischiamo di crearne altri a catena.

 

  1. CONVINCERSI CHE IL CAPPOTTO TERMICO SIA LA SOLUZIONE DI TUTTI I MALI

Avete una casa troppo calda/fredda, molto umida e pensate di risolvere tutto  applicando un bel pannello.

Magari. Non è così, e non sarà mai così.

Facciamo  un elenco di cose che potrebbero influire:

  • Caldaie/sistemi di raffreddamento mal funzionanti
  • Spifferi d’aria
  • Vetrate/serramenti vecchi o di scarsa qualità, mal isolati perché di cattiva
  • Infiltrazioni di acqua dalle pareti esterne
  • Umidità di risalita

In questi casi la sola applicazione del cappotto non risolve il problema, ma ci vorranno anche altri interventi mirati. Prendiamo ad esempio l’umidità delle pareti che genera muffe e abrasioni del muro, peraltro anche antiestetici.

Le cause dell’umidità sono tantissime! Anche noi produciamo umidità! Ad esempio quando cuciniamo, quando ci laviamo, quando respiriamo, si forma umidità nell’ambiente circostante; che può essere eliminata con delle azioni quotidiane semplicissime, come far prendere aria alle stanze, o aprire la finestra dopo che ci si è fatti il bagno.

Questa causa in realtà è la meno allarmante, perciò se metti in atto le normali azioni di cura di una casa non ti devi preoccupare.

Il muro della nostra casa può assorbire sia l’umidità proveniente dall’interno che quella proveniente dall’esterno in quanto è soggetto ai fenomeni atmosferici. Come già ampiamente detto affinché questo fenomeno non accada è bene proteggere il muro con un cappotto esterno che lo faccia anche traspirare in modo che l’umidità esterna non venga assorbita e che quella interna non si accumuli.

Viceversa se l’umidità è qualcosa di strutturale (ad es. umidità di risalita o infiltrazioni) allora il pannello fa poco, anzi non risolve proprio il problema.

È importante quindi rilevare questa tipologia di problemi nel momento iniziale, durante l’analisi preventiva, per risolvere il problema prima della posa del cappotto. ALTRIMENTI I DANNI SAREBBERO DAVVERO IMPORTANTI, anche dal punto di vista della sicurezza della struttura.

 

  1. LE CONDIZIONI DEL MURO ESTERNO NON SONO IMPORTANTI TANTO LO COPRO COI PANNELLI

Non vogliamo dilungarci troppo su questo punto, anche se ci sarebbero tante cose  da dire, ma se la vostra casa ha già un muro che presenta delle crepe, o che è rovinato in alcune parti, applicare sopra un cappotto senza prepararlo e fare delle opere di ripristino, non è una buona idea.

Il fatto che così all’esterno il muro venga bello dritto è una magra consolazione direi.

Se un muro ha dei problemi dovremo capire di che tipo sono, da cosa sono stati generati e porvi rimedio

Ricordate che tutti i sistemi di cappotto necessitano di una superficie idonea per aderire bene e esprimere tutti i suoi benefici!

Infatti se ho delle muffe o alghe già presenti sul muro esterno devo ovviamente fare opera di pulizia e sanificazione preventiva. Se l’intonato si stacca a pezzi, bisognerà ripristinarlo prima di applicare qualsiasi cappotto oppure avremo delle zone di differente adesione oltre al formarsi di intercapedini pronte ad alloggiare acqua di condensa interstiziale. Un altro aspetto da non sottovalutare è la determinazione del tipo di muro! Se abbiamo un muro pieno degli anni sessanta agirò in modo diverso che su un muro in poroton.

PRIMA DEL CAPPOTTO IL MURO, SEMPRE IL MURO, RIGOROSAMENTE IL MURO.

 

  1. AFFIDARSI ALL’APPLICATORE CHE HA IMBIANCATO LA CASA L’ULTIMA VOLTA

Non abbiamo niente contro l’applicatore che ha imbiancato la vostra casa. Magari è l’applicatore più bravo ed esperto del mondo.

Vogliamo solo mettervi in guardia per farvi valutare se è un applicatore competente, fategli qualche domanda sui punti precedenti. Tastate il terreno. Valutate le sue risposte e pesatele con attenzione, e se non siete convinti, interpellate altri professionisti.

Purtroppo in Italia dove non esiste l’obbligo di frequentare particolari corsi di formazione per lo svolgimento di questo lavoro, sarebbe opportuno perciò rivolgersi se possibile ad aziende specializzate che hanno seguito, per loro volontà, dei corsi per diventare professionisti dell’isolamento termico. Ma non è sempre facile trovarle.

 

  1. NON TENERE CONTO DELLE OPERE EDILI ACCESORIE

Ci capita molto spesso di parlare con artigiani che installano un cappotto termico che quando parlano di prezzi per isolamenti termici in eps xps (comunemente polistirolo) sparano prezzi di 40/50 euro al metro quadrato. A parte il fatto che bisognerebbe sempre capire come già detto in precedenza, di che materiale esattamente si tratta e con quali caratteristiche tecniche, non tutti i pannelli sono uguali. Prestate attenzione perché quel prezzo non è reale infatti non include le opere edili accessorie è non è cosa di poco conto, vediamo perché. L’installazione di un cappotto termico, atto a raggiungere i valori di trasmittanza termica indicati dalle regioni per l’ottenimento delle detrazioni fiscali al 65%, avrà uno spessore di 10/12 cm nel caso di un ottimo pannello in Polistirene (non traspirante) e di 14/16 cm nel caso di un buon pannello in lana di roccia (traspirante ma se applicato con materiali appropriati).

In qualsiasi casa esistente aumentare lo spessore delle pareti di 10/15 cm comporta una serie di modifiche strutturali che proviamo di elencare qui di seguito:

  • Spostamento delle soglie di porte e finestre, che dovranno essere sostituite o quanto meno dovranno essere prolungate verso l’esterno di 12 cm.
  • Bisognerà provvedere alla rimozione dei fluviali, alla sostituzione dei draghetti (necessari al collegamento con le gronde) per allontanarli dal muro della casa di appunto 10/15 cm.
  • I fluviali molto spesso finiscono nel marciapiede dell’abitazione e sono dotati di un pozzetto di ispezione, dovremo demolire in piccola parte il marciapiede e spostare il pozzetto di ispezione.
  • I serramenti esterni come persiane o scuri in legno dovranno essere rimossi e successivamente re-installati su una struttura in legno che viene fissata sui pannelli del cappotto.
  • Eventuali cavi elettrici che si attaccano alla casa dovranno essere staffati con dei distanziali per allontanarli dal muro.
  • Eventuali unità esterne fissate al muro, dovranno essere rimosse e non dovranno essere re-installate preferibilmente a terra.

Queste sono le opere edili di cui spesso non si tiene conto, quando si pensa di installare con un cappotto termico così detto ad alto spessore,  e purtroppo alla fine ci si trova ad aver quasi raddoppiato la spesa, perciò attenzione a non dare corso a lavori di questo tipo sulla base di offerte incomplete a basandosi su prezzi sparati in modo approssimativo.

 

  1. INSTALLARE NELLA PROPRIA CASA UN CAPPOTTO TERMICO CHE NON ELIMINA I PONTI TERMICI

I ponti termici rappresentano attualmente uno dei problemi più gravi per quanto riguarda l’efficienza energetica di un edificio e la salute di chi ci abita.

Il ponte termico cos’è precisamente? Non ci addentreremo in spiegazioni complesse dell’argomento perché questi suggerimenti non sono rivolti ad un tecnico, che certamente conosce meglio di noi la problematica. Appunto per semplicità potremmo affermare che il ponte termico è costituito da tutto ciò che attraversa il muro della vostra casa, tipo il solaio che essendo appoggiato al muro passa da dentro a fuori la vostra casa, perciò le due parti sono esposte a due differenti temperature, generando così un punto di rugiada.

In edilizia, il punto di rugiada si raggiunge nelle zone dell’involucro ad una temperatura inferiore rispetto alle aree circostanti. Appunto è il caso dei ponti termici, in corrispondenza di serramenti, negli interstizi delle murature e in zone non adeguatamente isolate.

Vediamo insieme i principali casi applicativi:

  • Spallette del muro in corrispondenza delle finestre, purtroppo non sarà possibile applicare uno spessore tra i 10 ed 15 cm perché significherebbe stringere le aperture delle finestre.
  • I Balconi, non sono altro che un proseguo del solaio anche in questo caso non lo si potrà risolvere facilmente, sempre per gli spessori ed anche per la difficoltà di tassellare pannelli in strutture di cemento armato.
  • Lo sporto del tetto, vale quanto espresso sopra.

Pertanto è molto importante prestare attenzione alla riduzione dei ponti termici,  prendendo in  considerazione solo offerte che offrono soluzioni a tal fine,  perché se non si elimina o riduce sensibilmente  questo problema,  otterrete quasi certamente il formarsi di muffe e condense.

Con l’augurio che questo articolo sul cappotto termico possa esservi di aiuto a fare le giuste scelte non ci rimane che confermarvi la nostra ulteriore disponibilità nel mettere a disposizione la nostra esperienza per formularvi un eventuale preventivo di spesa per l’isolamento termico della vostra abitazione.

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